Equipaggiamento del ciclista
Premessa
Abbiamo pensato a questa "pagina" per dare delle indicazioni di massima a chi si avvicina a questo "hobby" ; non vogliamo avere la pretesa di insegnare ma vogliamo ricordare la storia del ciclismo, ricordare dettagli e fare considerazioni che spesso vengono tralasciate, dettagli importanti per migliorare il movimento.
Non è possibile vedere un ciclista storico con una bicicletta del 1953 abbinato alla maglia della "Fam Cucine" (anni 80) per esempio !! Questa pagina speriamo serva ad istruire i ciclisti vintage ed a renderli più filologici. Ricordiamo che non ci sono regole ma che le stagioni han segnato dei passaggi come la tecnologia della bici. I passaggi non sempre sono segnati da cambi radicali come per esempio le maglie a tasche davanti, scomparse definitivamente nel 1969 ma che per alcune squadre furono tolte già nel 1967 o gli occhiali che alcuni ciclisti preferivano grandi mentre Coppi già indossava i Lozza.
Augurando buone pedalate speriamo di aver fatto cosa gradita.
In collaborazione con Corrado Monfardini
Tipo Maglia
Fine 1800 fino 1915
In questo periodo le maglie in lana erano principalmente a manica lunga anche se alcuni come Petit Breton e Gerbi preferivano usare le maniche corte.
La tasca era solitamente una e solo sul davanti.
Il colletto era alto con bottoni sulla spalla da risvoltare.
I pistard usavano anche maglie smanicate, molto variopinte, senza tasche ed in seta.
I rari ricami rappresentano dapprima gli stemmi con le società sportive e poi i marchi delle case ciclistiche e dei primi produttori di pneumatici.
Tipo Maglia
Dopoguerra fino al 1935
In questo periodo le maglie erano sia a manica lunga che corta,
con una e poi due tasche davanti e due tasche dietro.
Il collo generalmente era a "lupetto" sempre con bottoni
in questi anni dominavano la scena maglie con fascia centrale.
Compaiono sempre i ricami con i marchi delle case ciclistiche e dei produttori di pneumatici.
Tipo Maglia
1936 al 1955
Viene introdotto il colletto a polo o camicia.
Le squadre mantengono sempre principalmente il motivo della fascia orizzontale
ed introducono la bicromia con la manica ed il colletto.
I marchi ricamati oltre che sul fronte e sul retro, compaiono anche sulle maniche.
Tipo Maglia
1956/1968
Viene introdotta la maglia a girocollo con zip.
Le squadre iniziano ad abbandonare il motivo della fascia orizzontale introducendo
altri schemi come ad es. la Ignis, la Faema, o la Salvarani.
Aumentano i marchi prima ricamati e poi "floccati".
Le maglie di leader manterranno questo tipo di maglia ancora per qualche anno.
Tipo maglia
1970/1980
Dalla fine anni sessanta viene introdotto il motivo a fascia laterale verticale.
Le squadre iniziano ad introdurre schemi più elaborati, ricalcati i loghi degli sponsor come nel caso
della Brooklyn, la Vibor, la GBC ed altre.
Vengono abbandonate definitivamente le tasche frontali.
Gli ex- Campioni Mondiali e Nazionali portano i colori al bordo manica e colletto.
Pantaloncino
fine 800 al 1980
Il colore nero fin da sempre è stato predominante nel ciclismo.
Spesso i ciclisti eroici usavano mettere una calzamaglia chiara sotto i tradizionali pantaloncini in lana (fig. 1) allo scopo di proteggersi dal freddo e dal fango.
Negli anni venti le squadre iniziarono a ricamare i marchi anche sui pantaloncini (fig. 2).
Nel corso degli anni tutte le squadre adottarono tale schema che venne usato fino agli anni settanta.
Nuovi sponsor e nuove visioni di marketing fecero poi introdurre la scritta orizzontale (fig. 3),
maggiormente visibile lateralmente.
Guanti
Fino agli anni 30 i guanti venivano utilizzati solo nelle stagioni fredde.
Negli anni 40 quasi tutti li portavano; guanti da motociclista in pelle
e poi in cotone con interno palmo in pelle di daino.
Negli anni 60 iniziarono a produrre guanti con motivi colorati.
Caschi
I caschi si sono sempre usati in pista mentre per le corse professionistiche non sono mai stati obbligatori se non in alcune nazionalità come in Belgio ed Olanda. Realizzati dapprima chiusi e poi a listelli imbottiti con la sezione che varierà nel tempo, inizialmente verranno rivestiti in cuoio e poi in materiale sintetico.
Scarpe e calzini
Le prime scarpe erano in pelle chiuse con stringhe per le stagioni fredde e scollate con fibbie per quelle calde. Dagli anni 20 fino agli anni 40 saranno principalmente chiuse con suola liscia ed elastico per adottare poi dagli anni 50 la suola rigida, indispensabile per l'applicazione delle prime tacchete. La tomaia diventerà poi traforata nei modelli estivi, rimanendo praticamente invariata fino agli anni 80. Le calze indossate erano scure fino agli anni 30 circa. Di certo dalla seconda metà anni trenta si portarono solo bianche da regolamento.
Occhiali
Erano praticamente occhiali da motociclista di varie forme; ovali, rettangolari, triangolari con lenti in vetro o in plastica. Comparsi dopo la grande guerra, gli occhiali di derivazione auto e motociclistica con telaio in metallo, lenti in vetro o in celluloide e trattenuti da un elastico, verranno utilizzati fino agli anni 40/ primi anni 50 per lasciare poi il campo alle montature leggere con asta utilizzati negli anni 50 da Fausto Coppi e Ugo Koblet.
Borse e tascapane
Venivano utilizzate solo nell'epoca eroica, erano in tela robusta o in cuoio
Borracce e porta borracce
Prima della grande guerra i corridori usavano portare una borsa in cuoio o in tela attaccata al manubrio contenente due bottiglie. Dopo la guerra vennero introdotte le borracce in metallo con tappo in sughero. I portaborracce non erano che cestello a gabbietta in metallo piegato o saldato. Negli anni 40 il portaborracce cambia forma e venne introdotta la chiusura a molla. A fine anni 40 molti ciclisti iniziarono a usare il portaborraccia singolo al manubrio ed un altro al telaio a metà anni 50 furono prodotte le prime borracce in plastica. Verso il 1963/64 venne definitivamente tolta dal manubrio la borraccia per prendere posto sul tubo obliquo.
Cappellini
Dai berretti inglesi in lana o in tela di derivazione marinaia utilizzati nel primo secolo, si passò ai cappellini rotondi a spicchi colorati e tesa media degli anni 20 e 30, fino alle versioni più leggere con tesa carta tipici degli anni 40 e 50, rimasti praticamente inalterati fino ai giorni nostri.
Gomme e tubolari
Nelle corse su strada vennero usati i copertoni fino alla prima metà degli anni 30 poi tutti iniziarono ad usare i tubolari. Esistevano tubolari ideati in precedenza ma non erano considerati molto efficaci per via delle strade. La camera d'aria veniva portata a tracolla mentre il copertone di solito era legato sotto la sella. I tubolari vennero portati a tracolla fino a metà anni 50 circa. In alcune tappe di montagna dove le auto faticavano a seguire bene la corsa alcuni ciclisti preferivano portarseli ancora a tracolla.